In natura la specie è
originaria delle foreste tropicali dell’Asia e della Melanesia,
dove si nutre di numerose specie di palme selvatiche; favorito
dall’estendersi degli impianti di specie di palme in monocoltura
e dai crescenti scambi commerciali di materiale vivaistico,
si è diffuso in tempi più o meno recenti verso
ovest, giungendo ad insediarsi anche nell’area mediterranea.
Nell’ultimo ventennio è giunto in Egitto, Israele,
Giordania, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Iran, Spagna, Francia,
Italia, Grecia, Turchia e Marocco.
In Italia, in particolare, è giunto dall’Egitto
da cui sino agli anni ’90 venivano importate annualmente,
a basso costo e in assenza di seri controlli fitosanitari, migliaia
di palme adulte pronte all’impianto per uso ornamentale.
Mentre altrove il Punteruolo è noto per i danni causati
alle coltivazioni di palme da cocco (Cocos nucifera) e da datteri
(Phoenix dactylifera), da noi si sviluppa quasi esclusivamente
a spese della Palma delle Canarie (Phoenix canariensis) che,
peraltro, è la specie di palma di gran lunga più
diffusa sia negli spazi pubblici sia nei giardini privati e
offre condizioni particolarmente favorevoli all’insediamento
dell’insetto (tenerezza del tronco, elevata temperatura
interna, ecc.); pur essendoci segnalazioni di attacchi ad altre
specie, quali Palma da dattero, Palma nana (Chamaerops humilis)
e diverse specie del genere Washingtonia, si tratta di eventi
sporadici e trascurabili.
. FISIOLOGIA DELLE
PALME
Per capire la natura dei danni che il punteruolo
produce alle palme bisogna tenere presente che queste ultime
sono piante monocotiledoni, dotate cioè di un unico apice
vegetativo o gemma, che è l’unico punto da cui
può avvenire l’accrescimento; questo è situato
all’interno del tronco all’altezza delle due fila
inferiori di foglie verdi. A differenza delle dicotiledoni (querce,
carrubi, alberi da frutto, ecc.) che possono reagire a danneggiamenti
e amputazioni creando nuovi rami o nuove foglie da qualunque
parte del fusto, le palme hanno questa capacità solo
all’apice e, danneggiato quello, è morta l’intera
pianta.
Posizione dell’apice vegetativo in
una Palma delle Canarie
A rendere difficile la difesa dagli attacchi
del parassita è, inoltre, la particolare struttura vascolare
delle palme che fa somigliare il tronco a un fascio di tubi
verticali, paralleli ma indipendenti, che rende particolarmente
difficile la penetrazione capillare di prodotti fitosanitari
all’interno del tronco.
Altro fattore che rende difficoltose le misure di prevenzione
e difesa dal parassita è la considerevole altezza degli
esemplari adulti di Palma delle Canarie, raggiungibili per ispezioni
ravvicinate della chioma soltanto grazie a carrelli elevatori.
. CICLO BIOLOGICO DEL PUNTERUOLO
L’insediamento del Punteruolo su una
Palma delle Canarie sana avviene secondo una precisa dinamica
che porta generalmente alla morte della pianta in meno di un
anno dall’inizio dell’attacco.
Quando una colonia di Punteruoli che si è sviluppata
all’interno di una palma ne ha completamente esaurito
le risorse alimentari, i maschi adulti si allontanano alla ricerca
di nuove piante da colonizzare. Essendo ottimi volatori, in
questa ricerca possono spostarsi di diversi chilometri nel territorio
circostante. Quando un maschio esploratore individua una palma
con caratteristiche favorevoli, vi atterra e comincia ad emettere
un fluido, chiamato ‘feromone di aggregazione’ che
attrae numerosi individui di entrambi i sessi. Quando si è
radunato un discreto numero di individui, hanno luogo gli accoppiamenti
e le femmine fecondate iniziano a deporre le uova, sino ad alcune
centinaia per singola deposizione. Per farlo, scelgono la base
delle foglie verdi, ma sopratutto lesioni naturali o artificiali,
come i tagli da potatura che rappresentano vere e proprie porte
d’ingresso all’interno della pianta. Dopo pochi
giorni dalle uova schiudono piccole larve vermiformi carnose,
prive di zampe e provviste di capaci mandibole, che si mettono
subito alla ricerca di cibo scavando gallerie nei tessuti vegetali
di cui si nutrono e danneggiando il sistema vascolare della
palma. A conclusione dello sviluppo, raggiunta la dimensione
di circa 5-6 cm, si portano nei pressi di un’ascella foliare
dove si racchiudono in un bozzolo costituito da materia vegetale
fibrosa, simile nell’aspetto a una minuscola noce di cocco.
Trascorso circa un mese, si compie la trasformazione della larva
in adulto, che esce all’aperto praticando un foro di uscita
nella superficie della base foliare. Se la palma su cui si trova
offre ancora materia organica utilizzabile, l’accoppiamento
e la deposizione delle uova avverranno su quella stessa pianta;
altrimenti, se la stagione lo consente, si sposterà alla
ricerca di una nuova palma da colonizzare.
Il punteruolo rosso, infatti, provenendo da una regione tropicale,
riesce ad essere attivo soltanto quando la temperatura esterna
è piuttosto elevata, condizione che alla nostra latitudine
coincide con il periodo che va dalla tarda primavera all’inizio
dell’autunno. Per contrastare l’abbassarsi invernale
delle temperature esterne e creare condizione ideali per la
loro sopravvivenza nelle cavità interne alla palma in
cui vivono, i Punteruoli inducono processi di fermentazione
della materia vegetale che determinano un innalzamento della
temperatura che può raggiungere i 50°C.
Il ciclo completo dell’insetto dalla deposizione delle
uova alla comparsa degli adulti ha una durata di 3-4 mesi e,
in condizioni favorevoli, può ripetersi sino a 3 volte
nel giro di un anno.
Larva di Punteruolo
. SINTOMATOLOGIA DELL’ATTACCO
E FASI DI DEPERIMENTO DELLA PALMA
Parallelamente al procedere dell’infestazione
da Punteruolo, la palma attaccata presenta una sintomatologia
che può essere scandita in una serie di stadi e fasi
successive che diagnosticano il procedere dell’infestazione.
Primi Stadi
La prima fase, della durata di circa due mesi dall’inizio
dell’attacco, coincide con la deposizione delle uova e
lo sviluppo iniziale delle larvette ed è completamente
asintomatica, se si prescinde dalla presenza dei minuscoli fori
di ovideposizione, praticamente impercettibili.
A questa ne segue una seconda in cui le larve, crescendo di
dimensioni, raggiungono la base delle tenere foglie verdi apicali,
provocando asimmetrie della cima e rosura basale delle foglie.
Palma delle Canarie con chioma collassata
Stadi Avanzati
Col procedere dell’attacco le foglie apicali della chioma
non mantengono più la posizione eretta, ma si ripiegano
sulle foglie inferiori ancora verdi. A distanza la chioma, al
cui centro non si nota più la presenza di foglie centrali
tese verso l’alto, appare innaturalmente appiattita.
Successivamente anche le grandi foglie basali iniziano a disseccare
e pendere lungo il tronco sinché l’intera chioma,
ormai interamente avvizzita, non collassa assumendo un caratteristico
aspetto ad ombrello. In questa fase è frequente la caduta
sul terreno di foglie fortemente scavate alla base dal Punteruolo
e spesso infestate da bozzoli.
Stadio Terminale
Lo stadio terminale attraversa due fasi: dapprima la parte apicale
della palma rimane completamente nuda e poi anche questa collassa
sul terreno lasciando un tronco monco, del tutto privo di vita.
. AZIONI DI PREVENZIONE
E CURA DELLE PALME
In considerazione di quanto esposto sopra si comprende come
il fatto che il Punteruolo rosso svolga gran parte del proprio
ciclo biologico all'interno della palma e che questa abbia una
fisiologia così particolare rende il parassita difficilmente
raggiungibile dai più comuni mezzi di lotta.
Sulla base delle ricerche effettuate e delle esperienze maturate
in diversi paesi mediterranei è possibile però
adottare efficaci strategie preventive, curative e protettive.
La fondamentale strategia di contenimento territoriale, di competenza
e responsabilità delle istituzioni pubbliche, deve mirare
alla appropriata distruzione delle palme infestate in modo irreversibile,
per evitare che queste si trasformino in focolai di diffusione
del parassita.
Per evitare che il Punteruolo possa insediarsi su una palma
sana dovrebbero essere attuate strategie di difesa preventiva
attraverso pratiche colturali che consentano di minimizzare
ferite o lesioni alla pianta e l’adozione di accorgimenti
tecnici che evitino o limitino la colonizzazione da parte del
parassita.
Una particolare attenzione andrebbe dedicata alla potatura perché,
se è opportuna l’eliminazione di foglie, guaine
fiorali secche e altri residui organici, bisogna tenere presente
che le potature fresche rappresentano un forte attrattivo per
i Punteruoli in volo di esplorazione. Le operazioni di potatura
andrebbero quindi effettuate soltanto nelle giornate più
fredde del periodo invernale, con temperatura al di sotto dei
10°C, quando gli adulti non sono attivi. Particolare cura
andrebbe posta poi sia alla copertura con appositi mastici o
bitume e alla disinfezione con ipoclorito di sodio e antifungini
delle superfici di taglio sia alla totale eliminazione dei residui
della potatura. Si dovrebbe inoltre evitare di produrre ferite
accidentali al tronco della palma durante operazioni colturali
per la manutenzione del verde o attraverso chiodi e legature
perchè tutte le lesioni, anche alla base della pianta,
possono diventare punti di ingresso dell’insetto.
Un’ulteriore misura di salvaguardia, da riservare ad esemplari
di palma di particolare interesse storico-paesaggistico o affettivo,
per via della loro collocazione in aree monumentali o giardini
privati, è il ricorso a trattamenti insetticidi preventivi
che impediscono l’insediamento del Punteruolo. Per tali
trattamenti, da ripetersi per tutto l’arco di vita della
pianta con una cadenza di 15 – 30 giorni a seconda dell’andamento
climatico, con turni più lunghi soltanto nelle settimane
più fredde dell’anno, si ricorre alla aspersione
a bassa pressione della chioma o ad impianti semifissi con tubi
gocciolanti a una o più doccette, utilizzando prodotti
chimici autorizzati dal Ministero della salute. Fra questi si
possono elencare: Cip , Ciperbloc, Floralia , Koinor Plus, Mavrik,
Reldan, Tau Al, Vertimec Ec.
La più importante misura di protezione, in assenza di
trattamenti preventivi, è un’intensa attività
di monitoraggio che consenta di agire già ai primi sintomi
dell’attacco. Infatti, è soltanto con una diagnosi
precoce di queste primissime fasi della parassitizzazione, più
sopra definite “Primi stadi”, quando l’apice
vegetativo della pianta non è ancora stato compromesso,
che è possibile intervenire per salvare la palma. In
questi anni sono stati proposti svariati metodi di individuazione
del Punteruolo all’interno di un tronco di palma, spesso
fantasiosi, quali la localizzazione acustica, la termografia,
l’endoscopia, il ricorso a cani annusatori, ecc., ma nessuno
ha sinora sostituito l’affidabilità dell’osservazione
diretta.
Pur coi suoi limiti, dovuti alla difficoltà di scrutare
la chioma di una grande palma a distanza ravvicinata o alla
impossibilità di scorgere i minuscoli forellini di ovodeposizione,
questo metodo consente l’individuazione precoce di un
attacco. I sintomi rivelatori della presenza del Punteruolo
ai Primi stadi sono:
. presenza di fori e segni di rosura alla base
delle foglie
. pinnule (sono i segmenti perpendicolari della
foglia di una palma) merlettate o seghettate
. pinnule perforate
. foglie tagliate
. perdita di simmetria della parte centrale
della chioma
. foglie della parte centrale della chioma
poggiate su quelle inferiori.
Fori e segni di rosura alla base delle foglie
Forme di danneggiamento delle foglie
Evidente asimmetria nella parte centrale della chioma
In presenza anche di uno solo di questi sintomi
che indicano che l’apice vegetativo della palma potrebbe
non essere ancora compromesso, occorre intervenire con la massima
tempestività seguendo la medesima procedura e facendo
uso dei medesimi prodotti autorizzati dal Ministero della Salute
già indicati per i trattamenti insetticidi preventivi
con l’avvertenza di abbinare prodotti rameici al preparato
commerciale utilizzato. I trattamenti ad azione insetticida
devono essere protratti in maniera continua e sistematica fino
all’auspicabile risanamento della pianta. Poiché
i trattamenti fitosanitari devono potere fare penetrare alla
massima profondità possibile i prodotti utilizzati, è
opportuno procedere preventivamente ad una energica potatura
della pianta lasciando sulla palma soltanto le foglie apicali
più giovani.
Buoni risultati possono essere ottenuti anche col ricorso alla
dendrochirurgia, utilizzata per il recupero di palme infestate
da poco tempo, dove cioè l’apice vegetativo non
è stato ancora danneggiato. La tecnica, che può
essere eseguita soltanto da personale specializzato, consiste
nella graduale asportazione degli strati di tessuti infestati
al di sopra dell’apice vegetativo, con l’obiettivo
di effettuare la completa rimozione dell'insetto in tutti gli
stadi presenti. L’operazione viene preceduta da una potatura
integrale della chioma. In caso di esito felice dell’operazione,
nel giro di qualche settimana dall’apice della palma,
accuratamente sigillato con mastice o pece, emergeranno delle
nuove foglioline e in un paio d’anni si ricostituirà
una chioma analoga a quella originale. La tecnica è stata
già ampiamente utilizzata con efficacia, ma è
da ricordare che richiede, dopo il trattamento, le stesse misure
di prevenzione che si applicano a palme mai attaccate. Nessuna
tecnica di cura e risanamento costituisce, infatti, una vaccinazione
contro l’eventualità di nuovi attacchi del parassita.
Ricrescita apicale di una Palma delle Canarie
a distanza di 3 mesi da un intervento di dendrochirurgia.
Altre metodiche sono ancora in fase di sperimentazione
e appaiono efficaci soprattutto come componenti di strategie
di difesa integrata: le principali sono il ricorso all’endoterapia,
cioè all’iniezione diretta dei prodotti chimici
all’interno del tronco, o a tecniche di lotta biologica
con Nematodi entomopatogeni, che parassitizzano adulti e larve
del Punteruolo. A queste si può accostare l’uso
delle trappole a feromoni, che riescono a catturare un elevato
numero di individui adulti, ma che sembrano più utili
per accertare la presenza dell’insetto in una certa area
che ad eliminarlo; inoltre, questo strumento rischia di attrarre
adulti di Punteruolo in zone precedentemente rimaste indenni.
Qualora i sintomi da infestazione presentino stadi di gravità
più avanzata rispetto a quelli elencati prima (a partire
dalla fase di disseccamento di buona parte delle foglie della
chioma) ogni intervento sarebbe inutile e si deve procedere,
previa comunicazione al Servizio fitosanitario regionale, all’immediato
abbattimento della palma con relativa distruzione dei tessuti
infestati e l’adozione di tutte le precauzioni utili ad
impedire la diffusione del Punteruolo su nuove palme. In particolare,
nell’impossibilità di effettuare l’intervento
in tempi ristretti, la pianta deve essere messa in sicurezza
con la completa copertura con film plastico o rete antinsetto.
Particolare attenzione deve essere posta inoltre al richio di
dispersione di materiale infetto durante il trasporto verso
il luogo di distruzione. La distruzione delle parti infestate
dovrebbe avvenire celermente tramite triturazione, cippatura,
incenerimento o altro trattamento termico. La sola bruciatura
dei tronchi non è sufficiente ad assicurare la distruzione
dei parassiti presenti all’interno della pianta; in passato,
infatti, tronchi di palma bruciati e abbandonati in discarica
sono stati tra i più pericolosi focolai di propagazione
del Punteruolo.
Ringraziamenti
Si rivolge un particolare ringraziamento alla prof.ssa Gabriella
LoVerde (Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università
di Palermo) per i dati forniti e per l’autorizzazione
ad utilizzare immagini in suo possesso.
|